Da metà febbraio tutto è cambiato….
Improvvisamente un piccolissimo virus ha letteralmente sconvolto la nostra vita personale, familiare e di comunità… Tanti sogni e tanti progetti, piccoli o grandi, sono svaniti, inghiottiti dal coronavirus che ci ha messi tutti con le spalle al muro…. Regole stringenti hanno cominciato a limitare anche i più piccoli spostamenti: é inutile pensare di aggirarle, perché si metterebbe a rischio la salute di tutti….
I progetti già iniziati o appena abbozzati (Doposcuola, Cucina dai mille sapori, Laboratorio di cucito, ….) non possono più avere seguito.
Grazie al progetto “Buon fine”, ogni venerdì, un gruppetto di volontari va a prendere alla Coop di Novellara i prodotti in scadenza, ma ora questo percorso, anche se ben consolidato, deve essere sospeso.
Anche andare ad Azione Solidale di Calerno comincia a farsi molto difficile per le restrizioni sugli spostamenti fuori comune.
Allora come volontari Caritas ci chiediamo: “ E ora, come prepareremo i pacchi alimentari per chi ha necessità?”
La provvidenza, però, non manca: arrivano alimenti e contributi in denaro con cui possiamo acquistare nei supermercati vicini ciò che manca. Una richiesta di acquisto alla Coop di Novellara si trasforma in una donazione consistente da parte della stessa Coop; arrivano anche le colombe pasquali, quasi per poter permetterci, con questo segno, di augurare a tutte le famiglie “Buona Pasqua”.
Il Centro d’ascolto è chiuso, ma il contatto con le famiglie continua con il telefono: è un modo diverso di mettersi in ascolto, che ugualmente consolida il rapporto.
Il limite imposto dalle normative sull’impiego di volontari over 65 in un primo momento ci disorienta un po’, ma poi ci spinge a chiedere aiuto .
La disponibilità di un bel gruppetto di giovani della comunità ci permette di continuare il servizio di distribuzione dei pacchi alimentari in sicurezza a domicilio, senza alcun contatto fisico, evitando inoltre la possibilità di creare assembramenti presso la nostra sede (cosa caldamente sconsigliata dalle autorità competenti sul nostro territorio).
Il rapporto costante con la Caritas diocesana, con i Servizi Sociali territoriali, con l’amministrazione comunale e tra di noi ci permette, di volta in volta, di coordinare meglio il nostro intervento.
Alcune famiglie possono così accedere ai Buoni Spesa per l’acquisto di generi di prima necessità e una persona riprende a lavorare presso una cooperativa sociale del territorio.
Sono piccoli segnali che ci spingono a dire e a sostenere con forza la necessità di vivere condividendo sempre più e sempre meglio non solo le necessità ma anche i beni, i talenti perché questo piccolo pezzo di società in cui siamo immersi possa essere segno di una comunità viva che guarda al bene di ciascuno senza discriminazione alcuna!