PERCHÉ OGNI GIORNO SIA OCCASIONE DI GRAZIA E IL SIGNORE DIMORI IN NOI PORTATORE DI PACE E DI SALVEZZA
È giusto e bello, carissimi, andare incontro al Signore con canti di gioia perché Egli viene a noi come Salvatore con un progetto di vita buona che abbraccia tutti e tutto.
Il suo Natale rimette al centro parole come “Dio-Padre universale e misericordioso”; parole come “Figli e Figlie, amati da Dio perché impariamo ad amare come figli e non come servi”; parole come “Fratelli e Sorelle” perché impariamo ad occuparci di tutto quello che riguarda il nostro prossimo; parole come “Bambino” perché Lui ci vede come bambini, anche se un poco cresciuti.
È dunque una “pace universale e cosmica” quella che Gesù ci propone di costruire insieme, guardando al suo Regno che viene.
Come è possibile dire ai nostri giovani che non può esserci Natale senza il Bambino festeggiato? Sarebbe davvero una “maschera” che ci mettiamo per un giorno ma che, in realtà, quando si spengono le luci, non cambia nulla e tutto ritorna come prima!
Noi vogliamo vivere il Natale del Signore non come un ricordo nostalgico e un poco romantico, ma come un vero memoriale di ciò che accadde nel passato per vivere il presente e preparare il futuro.
La nascita di Gesù ha diviso la storia in un prima e in un dopo con un grande salto di qualità, perché dopo la vita e la libera scelta di Gesù di amare e glorificare il Padre fino alla morte e, dopo la glorificazione del Figlio da parte del Padre con la Risurrezione, nulla più è stato come prima.
Ora noi sappiamo come vivere, per chi vivere, da chi siamo amati, a chi possiamo consegnare la nostra vita, chi sono gli altri per noi e chi siamo noi per loro, quale futuro ci aspetta…
È bello poter ricominciare da parte nostra da dove siamo, da come siamo, dalle gioie e dalle paure che ci abitano e aprire il cuore, come bambini, perché sia la porta d’ingresso del Salvatore e poter diventare persone nuove. Persone che sorridono alla vita, amano i bambini, rispettano i più deboli e i piccoli, trasformano il cuore di pietra in un cuore di carne, perdonano come il Padre perdona, spezzano il pane all’affamato e versano l’olio della consolazione sulle piaghe vive dell’umanità ferita.
Noi sacerdoti auguriamo a tutti per mezzo di Gesù di vivere la fede coraggiosa di Maria e di Giuseppe, la concretezza delle opere buone di Giovanni Battista, la contemplazione e lo stupore dei pastori e dei Magi perché la novità della presenza di Gesù illumini con la sua verità i momenti belli e difficili della vita.
don Gino, don Nino, don Angelo