In questo lungo periodo difficile per tutti, noi volontari Emmaus abbiamo dovuto astenerci dal servizio, non per scelta nostra naturalmente, ma per una direttiva ministeriale che non dà la possibilità di svolgere volontariato a persone oltre i 65 anni. Di conseguenza andare a trovare le persone a casa, far loro compagnia con una partita a carte o quattro chiacchiere, i contatti e le relazioni dirette che caratterizzano il nostro mandato, abbiamo potuto mantenerli solamente attraverso il telefono.
Le nostre telefonate sono accolte dai nostri anziani o disabili con gioia: non possiamo vederci e stare vicini fisicamente, ma attraverso il telefono possiamo condividere le paure, le loro ma anche le nostre, cercando di trasmetterci un po’ di serenità.
Perché in questo momento ci siamo sentiti tutti parte della stessa umanità fragile con il desiderio di proteggerci vicendevolmente, avendo a cuore la sorte dell’altro, dando probabilmente molto più valore a ciò che è essenziale e trascurando il superfluo.
Abbiamo avuto, e abbiamo ancora, paura di perdere i nostri cari e abbiamo compreso meglio la pienezza degli affetti.
Questa vicenda dura e dolorosa ci ha cambiato e continua a cambiarci la vita, dobbiamo però trovare insieme la forza per non ripiegarci in noi stessi e reagire raccogliendo la negatività e trasformarla in stimoli positivi per non lasciarci schiacciare dagli eventi.
Cerchiamo allora di cogliere ciò che di buono e costruttivo ci può essere in questa situazione e ripartiremo (quando sarà possibile) con nuova energia e nuove idee per trascorrere ancora tanto tanto tempo insieme…!
I volontari di Emmaus