logo-sitologo-sitologo-sitologo-sito
  • Home
  • News
  • Calendario
    • Attività Oratorio
  • GREST 2022
  • Montagna
  • Contatti

LE CAMPANE

Pubblicato da La Redazione il 26 Gennaio 2020
image

Non c’è persona che non abbia un ricordo legato al suono delle campane. Le giornate di festa vengono annunciate dal suono maestoso di questi bronzi che volteggiano leggeri sopra ai nostri paesi e richiamano i fedeli alle funzioni liturgiche risuonando melodie; al contrario – durante i funerali – il suono solitario della campana maggiore fa scendere una sorta di rispettoso silenzio nelle vie del paese. 

Con il benessere economico si è perso, in parte, il legame che c’è sempre stato tra i paesani e il proprio campanile: infatti da sempre le campane hanno scandito il passare del tempo nei nostri piccoli paesi, la vita quotidiana di tutti i giorni veniva regolata, nel corso dell’anno, dal levare del sole e dal calare delle tenebre e dal suono proveniente dal campanile ed è proprio sul suono delle campane che i contadini aprivano e chiudevano poi la giornata lavorativa.
Un tempo era consuetudine per ogni Parrocchia o Comune – in caso di torre civica – avere un campanaro che gestisse i suoni della giornata. Era lui che suonava prima delle funzioni, che suonava i bottini a dieci minuti dalla messa e come richiamo per il catechismo, suonava in caso di funerali, suonava tutti i giorni all’alba, al mezzodì e al tramonto il saluto a Maria. I contadini elargivano offerte perché il campanaro suonasse in caso di temporale al sopraggiungere del “primo tocco di trono” (tuono), poiché una volta si credeva che le onde sonore andassero a rompere il fronte temporalesco e allo stesso modo invocavano la protezione dei raccolti. 

 

Per i comuni rivieraschi del Po era consuetudine inoltre utilizzare le campane per avvisare la popolazione dell’imminente pericolo di allagamenti dovuti al grande fiume. 

Ora, il suono delle campane è completamente automatizzato e negli impianti più moderni, che sono praticamente dei computer, si possono azionare le campane direttamente dallo  smartphone. Indubbiamente una grossa comodità, ma questo ha portato alla progressiva perdita di tradizioni e conoscenze che da sempre hanno contraddistinto il nostro territorio. 

Proprio per questo, nel 2008 a Reggio Emilia abbiamo fondato Unione Campanari Reggiani, un’Associazione di campanari e ragazzi volta a

preservare le antiche tecniche che hanno contraddistinto il “suono tradizionale alla reggiana” che domina, infatti, le torri della nostra provincia da più di trecento anni. Ci impegniamo a tramandare questi suoni prestando servizio nelle festività più solenni nelle torri della città come la Cattedrale di Reggio Emilia, in San Prospero e in Ghiara e in alcune torri non elettrificate della provincia come il campanile di Villa Bagno, sede della scuola campanaria, o nella torre civica di Correggio.
Prestiamo inoltre servizio sulla torre del Bordello di Reggio Emilia per il suono a distesa della campana civica in occasione dei festeggiamenti per l’anniversario della nascita del primo Tricolore.

Ma nel 2020 ha ancora senso la figura del campanaro o di un’associazione di campanari? Certamente si, non per la gestione dei suoni giornalieri come un tempo (per quello come abbiamo detto ci sono i computer), ma sono indispensabili per il suono durante le festività più solenni riproducendo suonate antiche di secoli, nelle quali sono coinvolti fino a 15 campanari! La movimentazione dei bronzi infatti richiede preparazione, intesa e gioco di squadra: abilità indispensabili se consideriamo che le campane che vengono abilmente fatte volteggiare dai tiratori superano spesso la tonnellata di peso.

L’Associazione, al contrario di quello che si può immaginare, è composta da persone giovani con una età media di 30 anni, l’ambiente è sereno, informale e la partecipazione è libera e in base al proprio tempo. Siamo sempre alla costante ricerca di nuovi appassionati, bambini, ragazzi e adulti da coinvolgere e a cui insegnare le tecniche di suono: infatti mentre di solito ragazzi e adulti imparano a suonare le campane facendole volteggiare, ai bambini si insegna il suono a “scampanio”, che consiste nel suonare le campane tramite cordicelle collegate ai battagli, alle mani e ai piedi, che permettono di riprodurre melodie e motivetti. 

Ci potete trovare sui più diffusi social (Facebook, Instagram e You Tube) e sul nostro sito www.campanarireggiani.it in cui spieghiamo chi siamo e cosa facciamo. 

Inoltre organizziamo diversi eventi durante l’anno per accompagnare i visitatori in cima alle torri della città e mostrare le tecniche utilizzate: contattateci, vi aspettiamo! 

Unione Campanari Reggiani

Condividi

Articoli correlati

10 Dicembre 2022

IL VANGELO DELLA DOMENICA


Leggi di più
15 Marzo 2021

SETTIMANA SANTA


Leggi di più
18 Febbraio 2021

QUARESIMA 2021 CATECHISMO


Leggi di più

Articoli recenti

  • IL VANGELO DELLA DOMENICA
  • SETTIMANA SANTA
  • QUARESIMA 2021 CATECHISMO
  • Natale: quando Dio si è messo nei nostri panni
  • SANTO NATALE 2020
Parrocchia dei SS. Gervasio e Protasio MM. - Tutti i diritti sono riservati - P.IVA: 00987200359 - Privacy Policy - Cookie Policy