Il legame che ha instaurato con l’isola africana è stato totale e lo ha cambiato profondamente, tanto che poi, tornato in diocesi, ogni sua iniziativa di solidarietà era finalizzata a poter inviare piccole o grandi cifre per poter aiutare persone e strutture che ha visto crescere, che ha ristrutturato e gli sono rimaste nel cuore.
In missione ha vissuto i 10 anni canonici, in cui ha affrontato, come i volontari e i locali, le intemperie e le siccità, la natura indomata e indomabile e la fame che accompagna la vita in quei luoghi. Ha ricevuto visite di amici, di volontari, di familiari e vescovi che lo hanno trovato sempre indaffarato a sistemare, richiedere, contrattare e soprattutto a celebrare ed essere sacerdote instancabile.
Molti gli aneddoti e le avventure che ci ha raccontato e molta la nostalgia che aveva negli occhi quando riviveva quei momenti.
Il 20 gennaio, con l’aiuto del CMD, cercheremo di ricordare quello che don Gino ha fatto, quello che ha voluto lasciare come suo “Testamento” cioè di pensare soprattutto a chi vive nelle difficoltà e sostenere l’ospedale di Ampasimanjeva.
Sarà presente anche il vicario don Giovanni Rossi, i familiari e la comunità cercherà di trovare modalità ulteriori per esaudire il desiderio di don Gino ed incrementare le offerte da destinare all’acquisto di una strumentazione specifica per l’ospedale che sarà donato in sua memoria.