[one_full last=”yes” spacing=”yes” center_content=”no” hide_on_mobile=”no” background_color=”” background_image=”” background_repeat=”no-repeat” background_position=”left top” border_size=”0px” border_color=”” border_style=”” padding=”” margin_top=”” margin_bottom=”” animation_type=”” animation_direction=”” animation_speed=”0.1″ class=”” id=””][content_boxes layout=”icon-boxed” title_size=”18px” icon_circle=”yes” icon_size=”13px” icon_align=”left” columns=”3″ margin_top=”” margin_bottom=”30px” class=”” id=””][content_box title=”Caritas” icon=”” backgroundcolor=”” iconcolor=”” circlecolor=”” circlebordercolor=”” iconflip=”” iconrotate=”” iconspin=”no” image=”” image_width=”” image_height=”” link=”” linktext=”” linktarget=”_self” animation_type=”0″ animation_direction=”down” animation_speed=”0.1″] Caritas
[/content_box][content_box title=”Emmaus” icon=”” backgroundcolor=”” iconcolor=”” circlecolor=”” circlebordercolor=”” iconflip=”” iconrotate=”” iconspin=”no” image=”” image_width=”120″ image_height=”” link=”” linktext=”” linktarget=”_self” animation_type=”0″ animation_direction=”down” animation_speed=”0.1″] Emmaus[/content_box][content_box title=”San Vincenzo” icon=”” backgroundcolor=”” iconcolor=”” circlecolor=”” circlebordercolor=”” iconflip=”” iconrotate=”” iconspin=”no” image=”” image_width=”180″ image_height=”” link=”” linktext=”” linktarget=”_self” animation_type=”0″ animation_direction=”down” animation_speed=”0.1″] San Vincenzo[/content_box][/content_boxes][menu_anchor name=”Caritas”][separator style_type=”single” top_margin=”” bottom_margin=”20″ sep_color=”” border_size=”” icon=”” icon_circle=”” icon_circle_color=”” width=”” alignment=”center” class=”” id=””][fusion_text]

Bacheca Caritas

  • Iniziative 2015
  • doposcuola ( continua…..);
  • laboratorio di cucito (con 14 donne -Il 7-8-14-15 marzo alcuni lavori sono esposti alla mostra ” Marzo  Rosa” presso la sala civica );
  • settimana di preghiera (8-14 marzo) concordate con i ref. delle zone;
  • saremo in piazza con un banchetto il 22 marzo……

Cos’è la Caritas?


La Caritas Italiana è l’organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) per la promozione della carità.

Ha lo scopo cioè di promuovere «la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto).

È nata nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II.

I compiti

  • Collaborare con i Vescovi nel promuovere nelle Chiese particolari l’animazione della carità e il dovere di tradurla in interventi concreti;
  • curare il coordinamento delle iniziative e dei servizi di ispirazione cristiana;
  • indire, organizzare e coordinare interventi di emergenza in Italia e all’estero;
  • in collaborazione con altri organismi di ispirazione cristiana:- realizzare studi e ricerche sui bisogni per aiutare a scoprirne le cause;- promuovere il volontariato e favorire la formazione degli operatori pastorali della carità e del personale di ispirazione cristiana impegnato nei servizi sociali;- contribuire allo sviluppo umano e sociale dei paesi del Sud del mondo anche attraverso la sensibilizzazione dell’opinione pubblica.
  • Offrire solidarietà ,educare alla pace e alla mondialità, al dialogo, alla corresponsabilità sono anche le linee portanti degli impegni della Caritas nel mondo.

Caritas parrocchiale “Madeleine Delbrêl” a Campagnola Emilia

Inizia nell’ottobre del 2009 con la “Carovana della Carità”: una settimana di eventi per presentare a tutta la cittadinanza questa nuova realtà.

Il 24 ottobre 2010 viene inaugurata la nuova sede in Piazza Roma 23: un’ulteriore occasione per tutti che ci aiuta ad aver presente l’intento comune di far del nostro paese una vera comunità.

Nel corso di questi anni abbiamo avuto modo di conoscere tante situazioni difficili, di povertà che si sono generate per motivi diversi : malattie improvvise ed invalidanti, mancanza di lavoro, di supporto culturale e sociale….

Cerchiamo di affrontare ogni problema che emerge lavorando insieme, confrontandoci tra noi, con i servizi sociali, con i referenti delle zone parrocchiali, del gruppo Emmaus, della San Vincenzo ma soprattutto sentiamo di poterlo fare come “segno”della nostra comunità che vive.

Le nostre attività:

Il centro d’ascolto, aperto ogni lunedì dalle 17.00 alle 19.00.

La sua funzione ?

  • Accogliere
  • Ascoltare
  • Accompagnare le persone che ad esso accedono

La preparazione e la distribuzione degli alimenti:

  • al sabato mattina dalle 9.00 alle 10.30 preparazione dei pacchetti alimentari
  • al sabato pomeriggio dalle ore 15.00 alle 16.30 per la distribuzione

Il doposcuola per i bambini della scuola primaria: rivolto mediamente a 25 ragazzi ogni anno da ottobre a maggio

Il laboratorio di cucito: frequentato da 19 donne straniere nel corso del 2013

Iniziative a tema per la cittadinanza:

  • Vivere con stile- 2010
  • L ’uomo è il suo lavoro? -2011
  • Il banco vince sempre- 2012

[/fusion_text][menu_anchor name=”Emmaus”][separator style_type=”none” top_margin=”20″ bottom_margin=”20″ sep_color=”” border_size=”” icon=”” icon_circle=”” icon_circle_color=”” width=”” alignment=”center” class=”” id=””][fusion_text]

Campagnola Emilia – Piazza Roma, 23 (presso sede Caritas)
Segreteria: Martedì dalle 18.00 alle 19.00 – Tel. 333 8853994
email: emmaus@upcampagnola.org – sito: www.upcampagnola.org

Emmaus a Campagnola Emilia

All’inizio del 2011 ci é stato suggerito di conoscere e considerare l’esperienza di Emmaus a Campagnola; a questo scopo é stata organizzata una serata in Oratorio aperta a tutta la cittadinanza, per incontrare i suoi responsabili reggiani al fine di avvicinarci a questa realtà.
EMMAUS è un’associazione di volontariato nata a Reggio Emilia nel 1993 in collaborazione con il Comune e i servizi AUSL. Il volontariato di Emmaus é rivolto alle persone sole, anziane, disabili, senza distinzione di ordine etnico, ideologico, politico, religioso.
Noi volontari veniamo accolti nelle case e, in punta di piedi, senza sostituirci alle famiglie, ai servizi sociali, alle badanti, ecc., offriamo una parte del nostro tempo per instaurare un rapporto di relazione alla pari senza avere la pretesa di risolvere i problemi delle persone, ma offrendo un attimo di respiro per i famigliari e una compagnia per l’assistito. Siamo ospiti nelle case in cui entriamo, e come tali chiediamo ogni volta “il permesso” ben consapevoli della modestia del piccolo aiuto che stiamo portando.
L’attività dell’associazione privilegia infatti l’assistenza a domicilio interpretata in chiave di relazione e di arricchimento reciproco: tenere compagnia in casa facendo due chiacchiere o una partita a carte, accompagnare fuori per una passeggiata, insomma piccole attenzioni.
In particolare l’associazione si propone :
– il superamento dello stato di solitudine delle persone;
– il sostegno delle famiglie nell’assistenza a domicilio dei propri congiunti;
– la promozione umana delle persone ampliando le loro opportunità di relazione;
– il coinvolgimento della comunità locale affinché tutti si facciano strumento per la costruzione del bene comune.
Quali sono le tappe perché una persona abbia diritto all’assistenza dei volontari Emmaus? La valutazione del caso specifico deve essere fatta dal referente. La richiesta di sevizio domiciliare deve poi essere accolta dalla segreteria di Emmaus. La presa in carico del caso, le modalità del servizio da svolgere ed ogni sua variazione, debbono essere concordate dal referente e dai volontari discutendo la situazione nello staff.Dopo questo incontro di presentazione molto stimolante alcune persone della nostra comunità fortemente motivate, hanno pensato di mettersi in gioco. Così abbiamo deciso di partecipare al percorso formativo di 8 incontri serali per aspiranti volontari e, incontro dopo incontro, siamo entrate in questa meravigliosa realtà: un volontariato basato sulla relazione reciproca nel servizio.In un mondo in cui sono in crisi le relazioni interpersonali, avere la possibilità di incontrare persone e instaurare rapporti, dà sicuramente a noi volontari la possibilità di crescere come persone, di imparare a fermarci ed essere noi stessi almeno due ore alla settimana, e contemporaneamente portare un piccolo aiuto dove ci sia la necessità.
Affinché anche Emmaus Campagnola sia parte della rete sociale della nostra comunità, abbiamo bisogno della collaborazione di tutte le realtà presenti nel nostro Comune e il sostegno della comunità stessa: ognuno di noi (uomo, donna, giovane, non più giovane, studente, lavoratore, operaio o dottore) può essere volontario Emmaus.
Per informazioni e chiarimenti siamo a disposizione il martedì dalle 18 alle 19 in Piazza Roma, 23 (sede Caritas) e contattabili al n 333 88 53 994, indirizzo e-mail emmaus@upcampagnola.org, sito internet www.upcampagnola.org.

[/fusion_text][menu_anchor name=”Sanvincenzo”][separator style_type=”single” top_margin=”20″ bottom_margin=”20″ sep_color=”” border_size=”” icon=”” icon_circle=”” icon_circle_color=”” width=”” alignment=”center” class=”” id=””][fusion_text]

Campagnola Emilia – Via Nasciuti, 1
Segreteria: dal Lunedì al Venerdì – dalle ore 9.30 alle ore 12.30 – Tel. 0522 663947
email: info@upcampagnola.org – sito: www.upcampagnola.org

Cos’è la S. Vincenzo?

GRAZIE FEDERICO – UN “GIOVANE” DI 200 ANNI!

Il 2013 è un anno molto importante per la nostra Associazione: festeggia infatti il bicentenario della nascita del Beato Federico Ozanam che nel 1833, insieme ad altri giovani amici, ha fondato la prima Conferenza della San Vincenzo.

CHI E’ ANTONIO FEDERICO OZANAM?

Antonio Federico Ozanam nasce a Milano, il 23 aprile 1813, da famiglia lionese, che vi risiedeva negli ultimi anni dell’impero napoleonico e che ritorna a Lione nel 1815.

Nel 1831 si trasferisce a Parigi, dove all’Università della Sorbona segue i corsi prima di diritto e poi di lettere ed entra in contatto con il mondo culturale e politico della grande città. Consegue il dottorato in entrambe le facoltà.

Egli, il 23 Aprile del 1833, appena ventenne (compiva gli anni proprio quel giorno), era tra quei sei giovani studenti universitari che, nella redazione de “La Tribune Catholique”, in rue Petit Bourbon al n. 18 a Parigi, con il prof. Emanuel Bailly, docente universitario e proprietario del giornale, diedero vita alla Conferenza di carità, il nucleo originario di quella che nel 1845 sarebbe diventata la Società di San Vincenzo De Paoli.

Iniziò così la storia di una nuova Associazione di ispirazione cristiana in un’epoca tormentata ed inquieta della società francese ed europea. Una storia che continua ancora oggi nei cinque Continenti, in oltre 148 Paesi del mondo. Gli amici sono diventati oltre 750 mila, riuniti in quasi 45 mila Conferenze di San Vincenzo De Paoli.

Una lapide fu posta nel 1856 a ricordo di questo evento e in essa era scritto: “ Qui il 23 Aprile 1833, Emanuel Bailly, Federico Ozanam e cinque loro amici studenti fondarono la Società di San Vincenzo De Paoli”.

Partiamo dunque da lontano per capire l’humus, l’alveo nel quale è germinata e si è sviluppata la Società di San Vincenzo, per valorizzare la ricchezza di un’opera che prosegue da 180 anni. Chi sono, dunque, i fondatori e quali motivi li spinsero a fondare la Conferenza di carità? Potremo dire così: sono un gruppo di giovani amici universitari, ferventi laici cattolici.

Sono giovani

Alla prima riunione erano presenti in sette:

1) Emanuel Bailly, professore di filosofia, coniugato, di anni 40;

2) Paul Lamache, anni 22, studente di Diritto. Proveniva da St. Mere l’Eglise;

3) Felix Clavè, anni 22, studente di Lettere. Provenienza Tolosa;

4) August Le Taillandier, anni 22, studente di Diritto, proveniente da Rouen. Fu sua l’idea di organizzare, al posto delle Conferenze di storia, “un altro genere di riunioni dove le lotte e lecontroversie fossero composte insieme e unicamente di opere buone”;

5) Jules Devaux, di anni 21, studente in Medicina, proveniente da Colombières;

6) Frederic Antoine Ozanam, di anni 20, studente di Diritto, proveniente da Lione;

7) Francoise Lallier, il più giovane, di anni 19, studente di Diritto, proveniente da Joigny. Nel 1835 gli venne affidato il compito di preparare il primo Regolamento e nel 1837 divenne Segretario generale della Società.

Sei giovani studenti universitari ed un professore, animati da profondi sentimenti evangelici e da un grande amore per la Chiesa. Nella sua ultima circolare da Presidente della Società prima delle dimissioni, il professor Bailly scrive: “L’opera della Società di San Vincenzo è stata iniziata da alcuni giovani e per i giovani”. Questa era stata l’intuizione di Le Taillandier, discorrendo con Lallier e sin dall’inizio lo stesso Ozanam sognava una grande opera composta di giovani che difendessero i valori cristiani e dessero vita ad una vera azione sociale per alleviare le pene delle classi povere.

Sono un gruppo di amici

Una decina di noi, scrive Ozanam nel 1833 all’amico Ernest Falconnet, stretti da più intimi legami di mente e di cuoresi considerano amici intimi che non hanno nulla di segretoche si aprono il cuore a vicenda, per dirsi le loro gioie, le loro speranze e le loro tristezze”. Da questo gruppo di amici usciranno i primi confratelli che daranno vita alla Conferenza di carità.

Scrive Ozanam al prof. Bailly: “Bisognava formare un’associazione di mutuo incoraggiamento per i giovani cattolici, dove si trovasse amicizia, sostegno, esempi. Ora il legame più forte, il principio di una vera amicizia, è la carità e la carità non può esistere senza spandersi all’esterno; è un fuoco che si spegne in mancanza di alimenti e l’alimento della carità sono le opere buone. Se noi ci diamo appuntamento sotto il tetto dei poveri, serve più a noi che a loro, per diventare migliori e più amici”. L’amicizia divenne una dimensione fondamentale della vita della Conferenza.

Sono studenti universitari

Quando Ozanam giunge a Parigi il 5 Novembre 1831 per compiere gli studi di Diritto, il mondo della cultura era, e sarebbe rimasto per molti decenni, indifferente alla religione o addirittura ad esso avverso. Anche l’Università, in questo contesto storico, era animata da un’aperta ostilità da parte di studenti e professori contro il cristianesimo e la Chiesa Cattolica. La fede cristiana era considerata come “un simulacro ipocrita, un formulario assurdo”.

Ozanam, unito ad un gruppo di amici, animati dallo stesso ideale religioso, prende aperta posizione, senza timore. Nascono le “Conferenze di storia” sotto la guida del prof. Bailly ed erano finalizzate ad aiutare gli studenti universitari a rispondere alle obiezioni che venivano loro fatte dai loro professori contro la Chiesa. Dalle Conferenze di storia si passerà poi alla Conferenza di carità: dalle discussioni accademiche si passerà alle azioni concrete, per mostrare come i cristiani, oltre a parlare, sapevano tradurre la fede in opere. La “Conferenza” diverrà così una delle forme, insieme alla “visita”, in cui si esprime il carisma, la vocazione e la missione vincenziana.

Sono dei laici cattolici

Una grande intuizione di Ozanam e dei suoi giovani amici universitari, fu riconoscere il ruolo dei laici, in un’epoca in cui proporre questo discorso appariva inconcepibile, incanalando le forze di uomini e donne di fede sul sociale, verso le classi più povere e disagiate e farlo in forma organizzata. La laicità è dunque uno dei caratteri fondamentali della Società di San Vincenzo. Così Ozanam ai presidenti delle Conferenze e dei Consigli, nel 1847: “La Società di San Vincenzo è una società cattolica ma laica, umile ma numerosa, povera ma carica di poveri da sollevare. Ha una grande missione da compiere per il risveglio della fede, per il sostegno della Chiesa, per la tregua degli odi che dividono gli uomini”.

Possiamo concludere con le parole che Giovanni XXIII pronunciò l’8 maggio 1960 in una udienza ai vincenziani di Roma: “Quei buoni giovani che a Parigi all’inizio del secolo XIX pensavano di poter convertire il mondo e ricondurre a Dio i loro coetanei erranti discutendo sulla verità della dottrina cristiana e sui principi morali, ma ottenendo ben poco, ottennero invece un felice risultato, quando, con l’iniziativa di Federico Ozanam, decisero di dedicarsi sopra ogni cosa alle opere di carità nel nome di San Vincenzo e di S. Luisa de Marillac, dando inizio ad un nuovo inno di cristiana beneficienza”.

Federico Ozanam si fidanzò con la bella Amelia che sposò il 23 Giugno 1841 nella Chiesa Parrocchiale di San Nizier a Lione. Visse insieme alla moglie 12 anni ed ebbe una figlia, Maria.

L’8 settembre 1853, festa della Natività della B. V. Maria, morì a Marsiglia ad appena 40 anni.

Venne beatificato da Giovanni Paolo II nella Cattedrale di Notre Dame a Parigi il 22 Agosto 1997 nel corso della XII GMG.

La San Vincenzo a Campagnola Emilia

Dai documenti risulta che il Consiglio Generale della Società femminile di S. Vincenzo de Paoli di Bologna ha aggregato alla Società la Conferenza dei SS. Gervasio e Protasio di Campagnola il 20 aprile 1948.

L’opera fondamentale della S. Vincenzo è la visita ai poveri a domicilio. Attualmente agisce in collaborazione con Emmaus e Caritas Parrocchiale.

Tra le varie attività promosse vi sono: il Pellegrinaggio/Gita nel mese di Maggio, una Tombola molto partecipata, vendita di vari fiori e nella ricorrenza dei defunti il fiore della solidarietà.

Queste iniziate servono per finanziare varie necessità locali e non solo.

È un’opera laica attualmente composta da 5 socie che seguono regolarmente il cammino spirituale proposto dalla S. Vincenzo di Reggio Emilia.

[/fusion_text][/one_full]